Scavi e sorveglianze

L’assistenza o “sorveglianza” archeologica nel corso delle opere di scavo e movimento terra, la progettazione e la realizzazione di indagini preliminari per scavo di saggi e/o trincee, scavi archeologici stratigrafici in fase preventiva (indagini programmate prima della realizzazione delle opere) che di emergenza (indagini a seguito di rinvenimenti archeologici in corso d’opera) in ambito urbano, extra-urbano e subacqueo, rappresentano le attività più comuni svolte in questo settore. 

La certificazione SOA – OS25 di II livello, di cui la società è in possesso a partire dal 2016, rappresenta un ulteriore requisito, spesso necessario, per l’affidamento di incarichi specialistici di scavo archeologico.

ASSISTENZA ARCHEOLOGICA

Le attività di Assistenza o Sorveglianza archeologica possono essere realizzate sia in fase preliminare che in corso d’opera da parte di un archeologo, in possesso dei requisiti necessari, nel corso delle operazioni di scavo o movimento terra tramite escavatore meccanico.

In caso di rinvenimenti di carattere archeologico, siano essi strutture o depositi stratigrafici ed evidenze di qualsiasi altro tipo, le attività di scavo devono essere sospese in attesa di indicazioni da parte della Soprintendenza competente territorialmente che a fini di tutela potrebbe procedere alla richiesta di ampliamenti e/o approfondimenti delle indagini archeologiche.

La documentazione minima necessaria, per le attività a carattere continuativo, deve consistere in Report giornalieri, documentazione fotografica ed eventualmente grafica completa dei relativi elenchi e una Relazione finale delle attività svolte e concluse, da trasmettere alla committenza e quindi alla Soprintendenza.

sorveglianza archeologica

INDAGINI PRELIMINARI PER SCAVO DI SAGGI E TRINCEE

Preliminarmente all’avvio di qualsiasi opera di scavo o altro tipo di intervento su aree a rischio archeologico la Soprintendenza può richiedere l’elaborazione di una piano di scavo per saggi preliminari al fine di poter verificare la sussistenza o meno di interferenze tra le opere in progetto e le evidenze archeologiche.
Tale strategia di intervento risulta utile, preliminarmente all’avvio delle opere, permettendo una valutazione degli interventi necessari evitando possibili blocchi dei lavori in corso d’opera e ritardi nell’esecuzione delle opere.

SCAVI ARCHEOLOGICI PROGRAMMATI O DI EMERGENZA

L’avvio di indagini archeologiche, tramite scavo manuale stratigrafico, possono essere programmate, nell’ottica di indagare evidenze archeologiche note o di emergenza nel caso in cui in corso d’opera, spesso a seguito di indagini preliminari insufficienti o assenti, vengano individuate evidenze archeologiche.

In fase di scavo archeologico è necessario l’impiego contestuale di diverse professionalità e di una squadra composta generalmente dall’archeologo direttore/coordinatore di scavo, operai specializzati e un rilevatore topografo. In base alle esigenze, può essere necessario integrare l’équipe con altri professionisti specializzati nello scavo antropologico, nelle indagini archeobotaniche, nell’ambito del restauro, ecc.

I dati di scavo raccolti, integrati dal successivo studio dei materiali archeologici, confluiscono nell’elaborazione di una Relazione finale tecnico-scientifica completa di elaborati grafici e fotografici, da trasmettere alla committenza e quindi alla Soprintendenza.

Concluse le indagini, sulla base delle indicazioni fornite dalla Soprintendenza, vengono concordate le possibili strategie  di intervento atte a conciliare le esigenze di tutela archeologica con la realizzazione delle opere.